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E-commerce in Italia: un mercato in crescita?

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Il mercato dell’e-commerce in Italia risulta ancora in mano a pochi player. Le vendite crescono ma c’è ancora molto da fare

 

L’inizio del 2016 e tutto il 2015 confermano la tendenza in Italia alla continua crescita degli accessi da mobile – raddoppiati rispetto a quelli da desktop – e soprattutto all’aumento degli acquisti tramite App. Dai dati presentati a maggio durante l’XI edizione del Forum sullo stato dell’e-commerce, organizzato da Netcomm, si evince qualche dato interessante: 3,8 milioni di acquirenti comprano infatti via App su smartphone con un indice di conversione del 120% superiore rispetto agli altri dispositivi.

Non solo. Il valore degli acquisti online degli italiani è raddoppiato negli ultimi 5 anni, cui si associa un aumento del 26,8% dei venditori che posizionano i propri prodotti online.

Ciò non basta però a definirci un paese virtuoso sotto questo aspetto. A livello europeo rappresentiamo, infatti, solo il 3% della quota complessiva e solo il 4% delle aziende italiane utilizzano la vendita online. L’e-commerce genera circa il 5% del fatturato totale delle imprese; seguono solo Bulgaria, Romania e Cipro.

Segnali di crescita incoraggianti per il settore provengono dall’Europa, in cui il valore dell’e-commerce è risultato essere di 477 miliardi di dollari nelEcommerce2016 2015, tenuto in piedi dal Regno Unito (60 miliardi di sterline di ricavi), Germania e Francia. L’Italia è al settimo posto, con un valore nel 2015 stimato in 28,8 miliardi di euro.

Rispetto al 2014 si è verificato un aumento vertiginoso: +19% di crescita, vale a dire che sempre più imprese hanno cominciato a fornire servizi online sales-oriented. Per questo motivo sul fronte degli investimenti a breve termine le stesse imprese puntano i propri sforzi sulla promozione e sul marketing, nonché sull’elemento decisivo della User Experience.

Il ranking degli e-commerce più popolari in Italia vede i soliti marketplace come Amazon ed eBay trascinare il settore degli acquisti online, seguito da Booking.com, Trivago e Trenitalia per il turismo, Zalando e Yoox per il ramo moda.

Parlando di fatturato, in Italia una grossa fetta proviene dal gioco online (William Hill, Snai e Lottomatica) e da App dedicate alla telefonia mobile (Vodafone, Tre, Wind). I trend di mercato vedono una netta ripresa del settore salute e bellezza (+40%), seguito da imprese del mondo alimentare (+35%), casa e arredamento (+25%) ed editoria (25%).

Misurando il conversion rate, inteso come la percentuale di visite al sito che si conclude con un acquisto, si evince una media dell’1,9% nei diversi settori. Il primo e più importante fattore per i consumatori è la semplicità del processo di acquisto (66%), seguito dalla percezione di un senso di convenienza (40%), dall’assistenza e dalla relazione con il cliente (30%).

Tutta questa mole di dati ci serve, in particolare, per fare riferimento al valore del cliente, inteso come fulcro dell’e-commerce e di automatizzazione dei processi. Per aumentare le vendite è necessario abbandonare metodologie uno a tutti (tipiche dei media tradizionali: tv, stampa e radio) e puntare sul rapporto 1:1 (analisi comportamentale).

Dall’indagine condotta da Casaleggio Associati sempre in occasione del convegno, su un campione di 3.000 aziende, infatti, sono emerse diverse tendenze sulle quali occorre puntare per portare l’e-commerce a incrementare ulteriormente il proprio valore, tendenze e dinamiche. Vediamo quali:

1. Mobile first: il mobile commerce è divenuto ora una vera e propria priorità in qualunque tipo di strategia e-commerce. Le app sono il canale principale e privilegiato per effettuare gli acquisti tramite mobile devices, grazie all’interazione pratica ed efficiente di cui permettono di usufruire. Il fatturato generato sul canale mobile nel 2015 si attesta, per i merchant Italiani, al 22% del totale, con una crescita importante rispetto al 13% registrato nel 2014. Un’indicazione, questa, di quanto ormai sia reputato fondamentale l’utilizzo di tali dispositivi per le proprie attività di business, tanto per gli investimenti tecnologici effettuati, quanto per l’evoluzione delle abitudini dei consumatori, sempre più mobile-addicted.

2. Big Player sempre più grandi: grazie ad acquisizioni e fusioni, i grandi operatori mondiali crescono ad un ritmo vertiginoso, andando ad inglobare e sfruttare settori importanti dell’innovazione tecnologica: droni, tecnologie 3D, intelligenza artificiale e infrastrutture Cloud.

3. Pubblicità televisiva: il mondo della televisione riesce ancora ad essere il mezzo più efficace per raggiungere i consumatori, soprattutto in Italia, a fronte però – bisogna dirlo – di ingenti investimenti.

4. Sharing Economy: crescono i modelli di business basati sulla condivisione, piuttosto che sul possesso individuale di un prodotto o servizio. Imprese come Uber e Airbnb devono il loro successo allo sfruttamento della relazione con gli utenti.

5. Promozione online: le attività di marketing e advertising su cui sono concentrati la maggior parte degli investimenti, hanno a che fare con il keyword advertising, la SEO e il Social Media Marketing, con una media di spesa nel 2016 del 14%, due punti in più rispetto all’anno scorso.

Gli investimenti nell’e-commerce e i risultati del biennio 2014-2015 lasciano presagire sviluppi futuri volti a migliorare l’esperienza di acquisto con programmi di online loyalty integrati alle app e a servizi sempre più a misura di cliente. Aspettiamo fiduciosi! Intanto restate connessi e scoprite tutte le novità provenienti dal web.

Felice Shopping a tutti!



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