L'errore più comune che si fa quando si gestiscono i social network (vale per tutti i social, ma per Facebook un pochino in più) è quello di pensare di poter creare un piano editoriale che possa andare bene per tutti
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Facebook, sono i fan che creano il piano editoriale

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Ci piace aprire i nostri articoli raccontando quelli che sono gli errori più comuni che si commettono quando si gestiscono le pagine Facebook di aziende. In particolar modo oggi parleremo dei piani editoriali. Di come si costruiscono, di come si implementano e, sopratutto, di come e quanto possono essere efficaci. Siete pronti? Ok, piccolo passo indietro. L’errore più comune che si fa quando si gestiscono i social network (vale per tutti i social, ma per Facebook un pochino in più) è quello di pensare di poter creare un piano editoriale che possa andare bene per tutti. Se il vostro consulente o l’agenzia a cui vi rivolgete vi propone un piano editoriale “standard” già proposto ad altri clienti scappate a gambe levate, ora vedremo il perchè.

Sono i fan a decidere il piano editoriale, non viceversa

Altro piccolo passo indietro. Mai pensare di essere in grado di creare contenuti (post o video) che vadano bene per tutti, indistintamente. Ogni fanbase ha le sue esigenze editoriali. Piccolo esempio: una pagina che si occupa della rivendita di gattini di ceramica può avere la stessa fanbase di una pagina che cura gli interessi di un gruppo rock? Direi proprio di no. Uno “screening” della fanbase, quindi, è di fondamentale importanza per comprendere le esigenze di un determinato cliente. Un buon social media manager deve essere in grado di gestire le singole esigenze e non, come detto poco fa, creare un’unica strategia da adattare a tutti.

Piccolo test serietà: in quanto tempo si chiudono i contratti con i consulenti?

Facciamo un gioco. La vostra azienda ha bisogno di un social media manager per la gestione delle pagine Facebook e si rivolge ad una agenzia o ad un freelance. Quanto tempo passa tra il primo appuntamento e la definizione del contratto? Che tipo di risultati vi vengono promessi? Attenti alla risposta! Già di per se è un errore. Nessuno (sottolineo, nessuno) può essere in grado di fornirvi una stima esatta sui risultati da raggiungere (a meno che non abbia contatti diretti con Mark Zuckerberg) senza un adeguato lavoro di studio sulla vostra fanbase. Alcuni consulenti si riservano anche quindici giorni di tempo per poter studiare le pagine che dovranno gestire.

L’importanza dello screening

I parametri di età, provenienza geografica, interessi, modalità di collegamento o propensione all’acquisto sono studiabili utilizzando gli insights di Facebook oppure (a livello professionale) utilizzando diverse decine di tools (molti a pagamento) che hanno la facoltà di fornire dettagli più aggiornati e più precisi. Solo dopo un attento studio, infatti, è possibile stabilire con il cliente calendario editoriale, modalità di pubblicazione e tipo di contenuti. E non è finita qua! Pensare di avere a che fare con un settore “ingessato” e fermo sui parametri originari è il secondo errore più comune. Le fanbase sono in continua evoluzione, all’accurato lavoro di studio sui parametri iniziali dovrà necessariamente far seguito un attento monitoraggio sulle “response” ai post che saranno pubblicati.

 

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