Fattori di posizionamento Google

Uno sguardo ai fattori di rankig utili per l’ottimizzazione nella SERP di Google
Un pò di storia recente… A partire dall’inizio del 2016. Google aveva annunciato un aggiornamento dell’algoritmo che penalizza attualmente i siti che praticano una link building artificiale (spam, scambio link, ecc.). Questo è stato il seguito di un altro update avvenuto a fine 2015 in cui veniva introdotto un software di intelligenza artificiale all’interno di Hummingbird, chiamato RankBrain, utilizzato per ordinare miliardi di pagine e trovare quelle più rilevanti per determinate query.
Ora veniamo a noi. In una recente infografica pubblicata da due società statunitensi di digital marketing sono stati raccolti circa 200 fattori di posizionamento presenti nell’algoritmo, confermati ma mai resi pubblici dal colosso di Mountain View. Queste informazioni sono state oggetto di una copiosa letteratura in materia da parte di professionisti del SEO e webmasters.
Mantenere e migliorare pertanto l’ottimizzazione per i siti-web diventa una sfida che si gioca a suon di articoli, illazioni e continua ricerca e studio in materia da parte delle aziende e bloggers. All’occorrenza abbiamo preparato una lista in cui sono elencati una serie di segnali da tener sempre in considerazione durante lo sviluppo di una strategia SEO. I fattori qui considerati sono solo una summa di ciò che si intuisce avere un peso rilevante nel posizionamento dei siti-web.
FATTORI DI DOMINIO:
- Età e storia del dominio
- Keywords che appaiono nel dominio di primo livello e nei sottodomini
- Dominio pubblico vs. privato
FATTORI A LIVELLO PAGINA:
- Presenza di keyword nei Tag title, descritption, headings
- Lunghezza dei contenuti (dalle 200 parole)
- Keyword density (attenzione a non abusarne)
- Contenuti duplicati (non ne sto a neanche a discutere)
- Ottimizzazione immagini (compilare il tag Alt)
- Velocità caricamento pagina
- Utilizzo e rilevanza keywords semantiche nei meta-tags
- Frequenza nell’aggiornamento dei contenuti sul sito
- Numero di link trusted in uscita
- Numero e qualità di link interni alla pagina (attenzione ai broken links)
- Lunghezza degli url e presenza di keyword al suo interno
- Priorità della pagina nella sitemap
FATTORI A LIVELLO SITO:
- Presenza di contenuti utili
- Architettura del sito e numero di pagine
- Pagina Contatti
- Aggiornamenti del sito nel tempo
- Presenza sitemap
- Presenza di link autorevoli in entrata
- Localizzazione del server
- Pagina sulla privacy e sui termini di servizio
- Ottimizzazione mobile
- Utilizzo breadcrumbs per la navigazione
- Usabilità del sito
- Utilizzo strumenti di Google: Analytics – Search Console
- Utilizzo video tramite YouTube (è roba di Google)
FATTORI BACKLINK:
- Età e autorevolezza del dominio di provenienza
- Numero di pagine linkate
- Importanza del fattore PageRank
- Links da competitors
- Numero di pagine social
- Link con NoFollow
- Differenziare tipi di link
- Rilevanza e localizzazione dei domini nel link
- Anchor text
- Presenza di co-occorrenze
- Link da redirect 301 (attenzione alla perdita di juice)
- Importanza di contenuti nativi nei link (user generated content)
- Presenza nelle directory di DMoz e Yahoo!
- Utilizzo schema.org (molto importante per i bot)
INTERAZIONI UTENTE:
- CTR organico per le keywords
- Percentuale di abbandono
- Traffico diretto
- Numero di visitatori
- Tempo sul sito
- Numero di commenti
FATTORI SOCIAL MEDIA:
- Facebook: numero di like, condivisioni e popolarità pagina
- Twitter: numero di tweets e popolarità accounts
- Pinterest: numero di pins
- Google+: numero di +1, popolarità e verifica account
La lista (ancora lunga) continua con una serie di fattori e di controlli da attuare per quanto riguarda possibili penalità rilasciate dall’algoritmo Penguin, un corretto uso dei redirect, pop-up o pagine ads che distraggono l’utente, IP flaggati come spam e flusso di link considerati non naturali. Per chi ne volesse sapere di più e chi volesse destreggiarsi in questo arduo compito, in basso trovate l’infografica completa.
