Gdpr, la situazione s’ingarbuglia

In questi giorni il Gdpr è un vero e proprio “spauracchio” per social media manager, gestori di siti web e, più in generale, di chiunque faccia comunicazione digitale. Le nuove normative sulla privacy, infatti, prevedono sanzioni severe e multe salatissime per chi non si adegua alla nuova legge che, in teoria, deve salvaguardare i dati forniti in occasione della visita a nuovi siti web. Milioni di numeri di telefono e indirizzi email che, nel sempre florido mercato dello spamming selvaggio, possono arrivare a valere diverse centinaia di migliaia di euro. In linea teorica la normativa è entrata in vigore la scorsa settimana ma, ad oggi, solo una piccolissima percentuale di siti internet si è adeguata alla nuova legge.
Il “trappolone” del banner
Su molti siti internet di recente adeguati alla nuova normativa compare un banner che non lascia alcuno spazio al potere decisionale degli utenti. Per poter continuare ad utilizzare il sito internet in questione, infatti, è necessario cliccare sul tasto “accetta” se si vuole continuare la navigazione. Alternative non ne esistono. O accetti o te ne vai. Un modo piuttosto grottesco di adattarsi ad una normativa che intende semplicemente salvaguardare i dati personali di chi naviga.
Il sistema delle sanzioni ancora al palo
Nonostante le pene “draconiane” previste in caso di violazione del decreto ad oggi, complice una necessaria deroga fornita dal legislatore per dar tempo e modo a tutti di recepire le nuove normative, non sono state comminate sanzioni. E ne, tantomeno, potrebbe essere altrimenti. Nonostante l’entrata in vigore della nuova legge, infatti, il necessario decreto d’attuazione non è stato ancora pubblicato. Questo rende impossibile, anche per i professionisti incaricati di vigilare sul rispetto della nuova legge, comminare sanzioni agli inadempienti.
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