Le interazioni sui social, queste sconosciute!

Si dice interazioni e molti pensano al like. In verità non è esattamente così. Quando si gestiscono i social network bisogna conoscere (e riconoscere) l’importanza di avere un buon feeling con i nostri contatti. Pensare di pubblicare un contenuto su una piattaforma e poi non curarsi dei feedback dei clienti è quanto di più sbagliato può esistere in una gestione professionale dei social network. I nostri contatti vanno coccolati, vanno ascoltati, in qualche caso vanno rassicurati e, se è il caso, vanno tenuti a freno. Non di rado, infatti, nella gestione dei profili social capita di trovarsi di fronte a “schegge impazzite” che è bene arginare subito. Un social media manager che si rispetti deve essere in grado di gestire ogni situazione e di non lasciarsi prendere dal panico nemmeno di fronte alle richieste più assurde!
L’algoritmo di Facebook da importanza alle interazioni
Il buon Mark, si sa, non fa nulla per rendere la vita facile ai social media manager. Ma, del resto, può permetterselo. Stare al passo con i tempi e tenersi aggiornati sulle ultime “trovate” dell’inventore del celeberrimo social network è un preciso dovere di ogni professionista del settore. Chi lavora con i social, quindi, oggi non può ignorare il processo di continua evoluzione che sta interessando il mondo del social network più utilizzato del mondo. Con l’ultimo aggiornamento dell’algoritmo (targato gennaio 2018) Facebook da sempre più importanza alle interazioni. I contenuti che contengono un elevato numero di interazioni tra contatti vengono quasi automaticamente “spinti” in alto. Alla base di questa decisione di Zuckerberg la volontà di favorire lo scambio di idee e opinioni tra i fruitori di Facebook.
La corretta gestione delle interazioni
Come abbiamo già detto in precedenza limitarsi a pubblicare contenuti e aspettare di ricevere feedback senza curarsi di “incanalare” il flusso delle eventuali risposte ai nostri post è una metodologia completamente sbagliata quando si gestiscono i social a livello professionale. Per questo un buon social media manager deve, all’occorrenza, svestire i suoi panni abituali di pianificatore e “calarsi” nella realtà dei community manager. Però, sai, gestire le community può essere anche divertente. Basta avere voglia di relazionarsi con gli altri, capacità di ascolto e prontezza nelle risposte. Ma, attenzione! Le risposte (specie se curi i social network di grandi aziende o di politici) non vanno mai improvvisate. Un continuo confronto con il committente su temi che non sono di facile comprensione per chi gestisce i social (potresti non sapere niente di delibere sindacali o dei principi attivi di un prodotto farmaceutico) non solo è auspicabile ma, in tanti casi, è addirittura necessario.
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